Sul banco un bel Rolex Daytona 116520 con quadrante nero prodotto nel 2004. L'orologio a detta del cliente ha cominciato a "perder colpi"; la riserva di carica risulta abbastanza limitata e la ricarica automatica piuttosto pigra. C'è quindi la necessità di una revisione completa. Il segnatempo in questione utilizza il primo calibro cronografico interamente prodotto dalla Rolex, il 4130. Il movimento, da un punto di vista prettamente meccanico, presenta interessanti novità tecniche soprattutto legate all'innesto della cronografia. Il 4130 è infatti un cronografo di "nuova generazione", mantiene il classico smistamento con ruota a colonne, ma abbandona il tradizionale innesto laterale sostituendolo con un moderno innesto verticale. Lo smontaggio del meccanismo è abbastanza innovativo e, in generale, si può considerare questo calibro affidabile e robusto, come da tradizione Rolex. Personalmente preferisco i cronografi classici; questi ultimi permettono una visione molto più chiara di tutti i componenti e risultano quindi più immediate le varie lavorazioni. Le finiture dell'intero meccanismo sono in linea con i moderni standard previsti dalla Rolex.
Una panoramica dei principali componenti disassemblati.
La referenza 116520 incisa a laser tra le anse.
Il bracciale "SEL" - Solid End Link - con referenza 78490.
Quadrante e lancette smontati e pronti per esser messi al sicuro in una scatolina protetta
Il quadrante è un "mk1", essendo questa, la prima tipologia di stampa prodotta per questa specifica referenza.
Le tre sfere centrali dell'orologio risultano piuttosto sporche, Cercheremo di rimetterle in ordine.
Qui le diverse scritte presenti sopra i ponti. Molto bella la sigla DAYTONA incisa sul bordo della massa oscillante.
Il lato del quadrante. Quest'ultimo, considerata l'assenza del calendario ed il totale sviluppo cronografico nella parte opposta, appare molto "libero".
Il movimento pronto per esser lavorato. Iniziamo rimuovendo il modulo dell'automatico e troviamo subito le prime sorprese.
Il motivo per il quale andrebbero fatte delle revisioni regolari è proprio per evitare situazioni del genere. Nel caso specifico l'orologio non ha subito particolari danni e, fortunatamente, ha evidenziato problemi di affidabilità prima che si arrivasse alla rottura di qualche componente. Se il meccanismo avesse continuato a marciare con tutta questa sporcizia al suo interno sarebbe stata probabilmente necessaria la sostituzione del rocchetto di carica a causa della rottura di qualche dente. L'ipotesi non è casuale, risulta infatti uno dei componenti che si sostituiscono più frequentemente proprio a causa di una cattiva manutenzione dell'oggetto.
Togliamo il bilanciere e controlliamo i giochi dell'ancora.
Un dettaglio dello smistamento cronografico: la ruota a colonne.
Una panoramica del treno cronografico. In basso si intravedono tre pivot sporgenti, su di essi sono impiantate le lancette del crono.
Rimosso il ponte possiamo apprezzare l'intera trasmissione cronografica: secondi, minuti ed ore.
Si possono quindi sfilare con estrema delicatezza tutte le ruote del modulo e procedere all'ispezione dei rispettivi pivot.
Non resta che rimuovere il ponte del ruotismo, le ruote del tempo, la ruota a colonne e tutto il sistema annesso ad essa.
Prima di procedere con il lavaggio si rimonta il bilanciere in sede. Si ispeziona la spirale ed infine si rimuovono le contro pietre.
Una volta pre-assemblati tutti i componenti che necessitano questa lavorazione, si può procedere al rimontaggio dell'intero movimento.
Come prima cosa si riassemblano tutti i componenti relativi alla cronometria e si procede quindi ai test di marcia nelle varie posizioni.
Un dettaglio del modulo d'innesto. Si possono apprezzare i due martelli che permettono di attivare o meno l'intero sistema cronografico.
Il meccanismo è completato. Si riassemblano quadrante e lancette per poi procedere con gli ultimi test prima di incassare il tutto.
Nel caso specifico è stata necessaria solamente la sostituzione della molla di carica. Come citato nei vari passaggi, il cliente può ritenersi fortunato poiché, nonostante la poca attenzione riservata alla meccanica del segnatempo, non c'è stato bisogno di sostituire nessun componente. Ecco qui l'orologio terminato e pronto per esser indossato nuovamente.