Sul banco un raro e bellissimo Rolex Daytona 6265 prodotto nei primissimi anni Settanta. L'orologio, stando al numero del seriale, si potrebbe catalogare tra il 1970 ed il 1971. Il quadrante, noto come "Sigma dial" è sicuramente l'elemento più affascinante dell'intero segnatempo. Le sigma che si trovano ad ore sei indicano che sia gli indici sia le lancette sono in materiale prezioso, nel caso specifico in oro bianco. Le prime versioni del 6265 non portano la scritta "Daytona" sopra al contatore centrale ed il fondello non è marchiato con la specifica referenza; in questo segnatempo troviamo l'incisione di un modello precedentemente prodotto dalla casa coronata, la referenza 6239. L'oggetto, seppur in discreto stato meccanico, presentava problemi di marcia e di azzeramento cronografico. Una volta smontato il tutto è apparso evidente che la molla di carica fosse irrimediabilmente compromessa e che alcune regolazioni degli eccentrici cronografici non erano state effettuate in maniera ottimale. La cassa ovviamente non è stata ripristinata e si è cercato di sostituire il minor numero di componenti possibili per lasciare intatta l'originalità dell'oggetto. Per evitare eccessive sostituzioni è stato necessario ripristinare alcuni pivot con l'apposito tornietto.
Iniziamo rimuovendo il fondello ed il movimento dalla carrure.
Come sempre, tra le anse ad ore dodici troviamo la referenza; nello specifico la 6265.
La cassa in buone condizioni estetiche, considerati i cinquant'anni di attività.
Sulla lunetta possiamo apprezzare come lo smalto nei numeri sia in parte svanito.
Il fondello, come spesso accade, non riporta la stessa referenza della carrure.
Il quadrante, prodotto dalla storica ditta Singer, è ottimamente conservato. Sicuramente più raro della versione argentè, questo quadrante risulta delicatissimo e va maneggiato con estrema attenzione per evitare di comprometterlo esteticamente.
Una bella immagine a trenta ingrandimenti delle stampe ad ore dodici.
Il contatore dei minuti cronografici in netto contrasto con il fondo.
Ad ore sei troviamo le "sigma" ad identificare indici e lancette in oro.
Iniziamo lo smontaggio del celebre calibro Valjoux 727. Nei classici Daytona tutto il sistema legato al contatore delle ore è posto sotto al quadrante ed è proprio da questo che iniziamo a disassemblare il tutto.
Si rimuovono prima tutte le molle di spinta e le varie viti che le tengono in sede.
Si può notare la particolare forma della leva del pulsante che permette l'azzeramento.
Capovolgendo il movimento possiamo iniziare lo smontaggio di tutta la parte cronografica e cronometrica del segnatempo.
Il bilanciere ancora in sede. Si nota l'assenza della vite che ferma la piastrina per regolare la messa in scappamento.
Come da tradizione, sul ponticello della cronografia troviamo le incisioni che identificano la Maison ginevrina.
Si inizia la rimozione di alcuni dei componenti della cronografia.
La ruota a colonne, "cervello" e smistamento del cronografo.
Un dettaglio che mostra la buona qualità di finitura dei componenti del meccanismo.
Rimossa tutta la cronografia, non resta che rimuovere la ruota conduttrice.
La ruota conduttrice è calettata a frizione sul perno della ruota dei secondi.
Rimosso il ponte dei ruotismi possiamo apprezzare finalmente il treno della cronometria. Con i componenti ancora in sede si nota che lo schema è il classico della maggior parte dei cronografi vintage.
Come accennato in precedenza, il problema principale dei mal funzionamenti era la rottura della molla di carica. Fortunatamente, per la reperibilità di determinati componenti ancora non si riscontrano difficoltà ed è stato quindi possibile effettuare la riparazione in tempi piuttosto brevi. Nel complesso il meccanismo era in discreto stato di conservazione; è stato necessario eseguire operazioni di pivotage sulla ruota centro e sulla ruota mediana, ma queste operazioni sono quasi inevitabili quando si revisiona un oggetto che ha tanti anni di attività alle spalle. La regolazione degli eccentrici cronografici era stata leggermente modificata nelle precedenti lavorazioni e questo provocava un'eccessiva necessità di forza una volta attivato il cronografo. Sistemati questi piccoli dettagli il segnatempo ha iniziato immediatamente a marciare con buona qualità. La cassa ed il bracciale non sono stati ovviamente ritoccati e l'orologio, terminate tutte le operazioni di rimontaggio e regolazione è tornato finalmente pronto per essere indossato nuovamente.